Credito d'imposta: possibili nuove aliquote per le imprese
Il governo, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, sta lavorando su un nuovo pacchetto di crediti d'imposta per facilitare la transizione dalla Transizione 4.0 alla Transizione 5.0. L'obiettivo è legare gli obiettivi di digitalizzazione del piano Transizione 4.0 a risultati tangibili in termini di efficienza energetica e decarbonizzazione. Il piano, coordinato dal ministero delle Imprese e del made in Italy, prevede di aumentare le attuali aliquote dei crediti d'imposta e avvicinarle a quelle in vigore fino al 31 dicembre 2022.
Il potenziamento - si legge nell'articolo - dovrebbe essere applicato a partire dagli investimenti effettuati dal prossimo autunno e durare fino al 2025. Potrebbe essere prevista anche una proroga per agevolare gli investimenti effettuati nel primo semestre del 2026, a condizione che venga versato un acconto pari almeno al 20% entro il dicembre precedente.
La maggiorazione del beneficio fiscale potrebbe concentrarsi sulle spese più innovative, andando oltre il semplice ricambio dei beni strumentali interconnessi ai sistemi informatici di fabbrica. Potrebbe essere concesso un beneficio più elevato per l'acquisto di macchinari e robot 4.0 se utilizzati in progetti di innovazione tecnologica avanzati o programmi ad alte prestazioni anche dal punto di vista energetico. Alcuni esempi potrebbero includere soluzioni di blockchain, cybersecurity, edge e cloud computing nel settore digitale, e progetti di ecodesign e modelli di business "prodotto come servizio" per favorire catene del valore circolari nel settore green.
Tuttavia, è importante notare che per rendere il nuovo programma di incentivi realmente attraente saranno decisive le aliquote finali. La Transizione 4.0 è stata drasticamente ridotta dal 1° gennaio 2023, sia per l'acquisto di beni strumentali che per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.
Le imprese potrebbero anche trovare più difficoltà nell'accesso agli incentivi, nonostante le aliquote più elevate. Il ministero dell'Economia ha indicato una possibile limitazione del ricorso a forme automatiche di agevolazione, con l'obiettivo di garantire il rispetto dei limiti degli aiuti di Stato. Ciò potrebbe portare a un automatismo ridotto, con la richiesta alle imprese di presentare un'istanza preventiva per beneficiare dei crediti d'imposta.
In sintesi, il governo sta lavorando su un nuovo pacchetto di crediti d'imposta per la Transizione 5.0, mirando a collegare gli obiettivi di digitalizzazione con l'efficienza energetica e la decarbonizzazione. Tuttavia, restano ancora da definire le aliquote finali e potrebbero essere introdotte restrizioni nell'accesso agli incentivi.
Il potenziamento - si legge nell'articolo - dovrebbe essere applicato a partire dagli investimenti effettuati dal prossimo autunno e durare fino al 2025. Potrebbe essere prevista anche una proroga per agevolare gli investimenti effettuati nel primo semestre del 2026, a condizione che venga versato un acconto pari almeno al 20% entro il dicembre precedente.
La maggiorazione del beneficio fiscale potrebbe concentrarsi sulle spese più innovative, andando oltre il semplice ricambio dei beni strumentali interconnessi ai sistemi informatici di fabbrica. Potrebbe essere concesso un beneficio più elevato per l'acquisto di macchinari e robot 4.0 se utilizzati in progetti di innovazione tecnologica avanzati o programmi ad alte prestazioni anche dal punto di vista energetico. Alcuni esempi potrebbero includere soluzioni di blockchain, cybersecurity, edge e cloud computing nel settore digitale, e progetti di ecodesign e modelli di business "prodotto come servizio" per favorire catene del valore circolari nel settore green.
Tuttavia, è importante notare che per rendere il nuovo programma di incentivi realmente attraente saranno decisive le aliquote finali. La Transizione 4.0 è stata drasticamente ridotta dal 1° gennaio 2023, sia per l'acquisto di beni strumentali che per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.
Le imprese potrebbero anche trovare più difficoltà nell'accesso agli incentivi, nonostante le aliquote più elevate. Il ministero dell'Economia ha indicato una possibile limitazione del ricorso a forme automatiche di agevolazione, con l'obiettivo di garantire il rispetto dei limiti degli aiuti di Stato. Ciò potrebbe portare a un automatismo ridotto, con la richiesta alle imprese di presentare un'istanza preventiva per beneficiare dei crediti d'imposta.
In sintesi, il governo sta lavorando su un nuovo pacchetto di crediti d'imposta per la Transizione 5.0, mirando a collegare gli obiettivi di digitalizzazione con l'efficienza energetica e la decarbonizzazione. Tuttavia, restano ancora da definire le aliquote finali e potrebbero essere introdotte restrizioni nell'accesso agli incentivi.