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Bilancio di sostenibilità: a cosa serve e come redigerlo

Uomo che impila tre blocchi di legno simbolo di sostenibilità, riciclaggio ed economia circolare
Il bilancio di sostenibilità, ossia la prassi di comunicare annualmente gli impatti dell’attività aziendale sull’ecosistema socio-ambientale in cui è inserita, non è un documento obbligatorio, eppure sempre più imprese scelgono di redigerlo, proprio per via dei numerosi vantaggi che ne derivano.

Le imprese riconoscono l'importanza di integrare pratiche sostenibili nei loro processi operativi, sia per contribuire positivamente all'ambiente e alla società che per rispondere alle crescenti aspettative degli stakeholder, i quali ricercano più trasparenza da parte delle organizzazioni anche su temi non finanziari.

Come dimostrano i dati dell’ultimo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate, circa il 72% della popolazione italiana maggiorenne ritiene la sostenibilità un tema sentito; il 91% degli investitori italiani preferirebbe effettuare investimenti sostenibili se fosse garantito lo stesso rendimento, mentre il 65% sarebbe disposto ad accettare anche un rendimento leggermente inferiore, e buona parte dei consumatori ricerca informazioni trasparenti sulle questioni ambientali quando fa acquisti.

La sostenibilità è, quindi, parte dei valori e delle abitudini degli italiani e, in questo contesto, il bilancio di sostenibilità si è affermato come uno strumento essenziale per comunicare l'impegno aziendale verso tale tematica.

Cos’è il bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità, o report di sostenibilità, è un documento volontario che le organizzazioni scelgono di redigere annualmente per rendere pubbliche le performance aziendali, non solo in termini economici, ma anche ambientali e sociali.

Tramite questo strumento di rendicontazione, le imprese operano in modo più trasparente nei confronti degli stakeholder, misurando e comunicando il loro impegno verso pratiche sostenibili e di responsabilità sociale.

A cosa serve il bilancio di sostenibilità di un’impresa e a chi si rivolge

Il report di sostenibilità serve per condividere in modo chiaro e trasparente sia le intenzioni che gli obiettivi raggiunti con un ampio pubblico di portatori d’interesse nei confronti dell’azienda, ossia gli stakeholder.

Negli stakeholder sono nate nuove esigenze informative nei confronti delle imprese riguardo a temi non finanziari. Tali esigenze derivano da una serie di mutamenti nel contesto socio-economico, tra cui la crescente competizione internazionale e la maggiore sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali, etiche e sociali. Richiedendo informazioni sempre più complesse e articolate, gli stakeholder ottengono una visione più completa e trasparente dell’operato dell’organizzazione, che include non solo i risvolti economico-finanziari ma anche gli impatti sulla società e l’ambiente.

Il report di sostenibilità va oltre la semplice rendicontazione delle performance aziendali agli stakeholder, poiché influisce direttamente sul comportamento e la fiducia di questi ultimi:
  • Personale: molti lavoratori preferiscono lavorare per organizzazioni che condividono i loro valori personali. In più, contribuire al successo di un’azienda che lavora in modo trasparente, etico e sostenibile aumenta la loro soddisfazione, motivazione, fiducia e coinvolgimento.
  • Investitori: sempre più spesso gli investitori basano le loro decisioni anche su temi non finanziari per mitigare i rischi e cogliere opportunità di crescita sostenibile. Il bilancio di sostenibilità delle aziende diventa, così, un fattore chiave da considerare.
  • Clienti: il report di sostenibilità influisce anche sulle decisioni di acquisto dei clienti, sempre più attenti e consapevoli all’impatto delle proprie scelte di consumo. Le aziende che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità si differenziano dalla concorrenza e costruiscono fiducia e lealtà da parte dei consumatori.

Per chi è obbligatorio il bilancio di sostenibilità

Come abbiamo accennato, il bilancio di sostenibilità è un documento volontario e non obbligatorio. Esiste, però, un obbligo di rendicontazione di sostenibilità, introdotto dalle normative UE, che rende obbligatorio per determinate aziende redigere la dichiarazione non finanziaria (DNF). In questo documento, le aziende riportano informazioni relative ai criteri ESG (ambiente, società e governance), ossia temi non finanziari che possono influenzare la performance aziendale e l'andamento futuro dell'azienda. I contenuti da inserire includono le questioni ambientali, il rispetto dei diritti umani, la diversità negli organi aziendali, l’anticorruzione e il contrasto alla concussione.

Non tutte le aziende sono tenute a compilare la dichiarazione non finanziaria. Tale obbligo si rivolge a:
Sebbene non esistano obblighi di rendicontazione espliciti per le PMI non quotate, la direzione verso cui si sta andando è quella di una maggior rilevanza del tema e un ampliamento degli obblighi che non può essere ignorata da nessuna impresa (come abbiamo approfondito nell’articolo dedicato agli obblighi di adeguamento per le PMI ai criteri ESG).

Tutte le organizzazioni non obbligate a redigere la dichiarazione non finanziaria possono comunque dimostrare il proprio impegno verso la sostenibilità tramite il bilancio di sostenibilità, che ha il medesimo obiettivo di garantire la trasparenza su temi non finanziari ma non è regolamentato da una normativa specifica.

Perché fare un bilancio di sostenibilità: i vantaggi per le imprese

Sempre più aziende scelgono di rendicontare la sostenibilità, non perchè obbligate dalla legge, ma per i numerosi vantaggi che ne derivano:
  • Aumento della fiducia degli stakeholder: rendere pubbliche le informazioni non finanziarie, specialmente tramite un documento volontario e non obbligatorio, dimostra un impegno reale e genuino dell’azienda verso pratiche aziendali responsabili. Questo approccio trasparente incrementa la fiducia degli stakeholder in quanto soddisfa le loro esigenze informative.
  • Miglioramento della reputazione: essere trasparenti e proattivi nelle questioni ambientali e sociali rende l'azienda più credibile e meno vulnerabile a potenziali controversie, riducendo il rischio di danni reputazionali.
  • Identificazione di rischi e opportunità: il processo di redazione del bilancio di sostenibilità comporta un'analisi dei processi aziendali che può rivelare rischi nascosti e nuove opportunità di miglioramento. Questo permette alle aziende di adottare strategie preventive e di cogliere tempestivamente occasioni di crescita sostenibile.
  • Garanzia di conformità alle normative: redigere un bilancio di sostenibilità assicura che l'azienda sia conforme alle normative attuali e future. Vista la tendenza di rafforzamento gli obblighi in materia di sostenibilità, essere già conformi significa prepararsi proattivamente, riducendo i rischi legati a future sanzioni o adempimenti normativi.
  • Attrazione di investimenti sostenibili: gli investitori sono sempre più interessati a sostenere aziende che dimostrano un impegno verso la sostenibilità. Un bilancio di sostenibilità rende l’azienda più attraente e meno rischiosa per un più ampio ventaglio di investitori.
  • Attrazione di clienti sensibili alle tematiche ambientali e sociali: sempre più consumatori preferiscono acquistare da aziende che rispettano l'ambiente e i diritti umani. Il report di sostenibilità dimostra l'impegno dell'azienda verso queste tematiche, favorendo la fidelizzazione e l'attrazione di nuovi clienti.

Come redigere un bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità, non essendo regolamentato da una norma specifica, non deve necessariamente seguire uno schema o un’organizzazione dei contenuti precisa. Ciò che, sicuramente, è opportuno includere nel report sono i valori, le finalità e i programmi dell'azienda.

Per redigere il bilancio di sostenibilità, le aziende si basavano su standard internazionali, come le ormai tracciate linee guida del GRI (Global Reporting Initiative), oggi base line dei nuovi standard ESRS e della nuova direttiva utilizzata CSRD pubblicata in gazzetta Ufficiale UE con Direttiva n.2022/2464. L’obiettivo di queste indicazioni è far sì che le imprese producano bilanci omogenei e completi, facilmente confrontabili tra di loro.

Nel report di sostenibilità, l’azienda produce un’autovalutazione delle proprie pratiche e prestazioni, includendo informazioni relative ai propri consumi energetici, che può scegliere di far valutare da terzi per aumentare la propria credibilità e assicurare trasparenza.

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Foto di Francesco Vigliaturo, direttore tecnico di Archita Engineering.

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