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Sostenibilità ambientale: obiettivi di sviluppo e certificazioni per le aziende

Mano che regge una sfera di vetro che rappresenta il mondo
Alla base del concetto di ecosostenibilità ambientale c’è la visione per cui ogni attività svolta dall’uomo prevede un’interazione con l’ambiente. Interazione che, come oggi possiamo facilmente vedere, genera nella grande maggioranza dei casi esternalità negative a scapito dell’ambiente, andando ad incidere negativamente sulla qualità della vita, sia attuale che delle generazioni future.

Il compromesso sta nel trovare soluzioni che consentano all’uomo di continuare a svolgere le proprie attività e produrre beni e servizi, senza stravolgere l’intero ecosistema ambientale. Da questo obiettivo nasce il concetto di sostenibilità.

Sostenibilità ambientale: definizione

Il tema della sostenibilità ambientale racchiude le azioni e gli obiettivi volti al mantenimento dell’equilibrio tra attività umane e ambiente, non riferite in via esclusiva al contesto ecologico, ma estese anche a quello socio-economico, che prevede programmi di efficientamento energetico, riduzione dei consumi e delle emissioni da parte delle imprese.

L’obiettivo principale è mantenere il più alto livello di qualità ambientale possibile, preservando le risorse a disposizione e permettendogli di rigenerarsi autonomamente. Questo è possibile regolando, innanzitutto, il ritmo di sfruttamento delle risorse naturali e riducendo le emissioni in atmosfera. La velocità con cui si consumano le risorse dovrebbe essere inferiore alla velocità con cui si rigenerano e l’emissione di gas serra non dovrebbe superare la capacità dell’ecosistema di assimilarle. Da questo principio nasce il meccanismo di sostituzione delle risorse non rinnovabili, destinate a esaurirsi, con quelle rinnovabili.

Non può esserci sviluppo se vi è scarsità di risorse, per questo motivo l’obiettivo è regolare le attività umane, per salvaguardare la capacità della natura di autorisanarsi.

Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030

Il concetto di sostenibilità allinea le azioni e i programmi messi in atto da governi, istituzioni e imprese nel rispetto e tutela dell’ambiente.
Quando si parla di sviluppo sostenibile si fa riferimento a 4 pilastri principali:
  • Ambientale
  • Sociale
  • Economico
  • Etico
Ciascun aspetto è intrinsecamente connesso all’altro. Non si può infatti migliorare in un aspetto, senza che anche gli altri migliorino.
Pilastro economico ed ambientale sono strettamente correlati. Il primo si fonda, infatti, sul concetto di redistribuzione della ricchezza ed utilizzo ponderato delle risorse disponibili, in linea con gli obiettivi di sviluppo ambientale che, come visto, mirano a preservare il consumo di risorse e far sì che sia in linea con l’effettiva capacità delle risorse naturali di rigenerarsi.

L’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile ha fissato 17 obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale, di cui 5 in particolare sono direttamente legati al concetto di ecostenibilità ambientale:
  • Energia pulita e accessibile: miglioramenti in termini di efficientamento energetico e aumento della quota di energie rinnovabili utilizzate;
  • Città e comunità sostenibili:  ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell'aria e alla gestione dei rifiuti;
  • Lotta contro il cambiamento climatico: rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i paesi;
  • Vita sott’acqua: gestire e proteggere in modo sostenibile gli ecosistemi marini;
  • Vita sulla terra: garantire la conservazione, il ripristino e l'uso sostenibile degli ecosistemi, combattere la desertificazione e aumentare sensibilmente le risorse finanziarie da tutte le fonti per conservare e utilizzare in modo durevole biodiversità.

Indicatori di sostenibilità ambientale

Gli indicatori di sostenibilità sono indicatori che aiutano a comprendere se le condizioni ambientali soddisfano gli obiettivi di sviluppo sostenibile ed intervenire in modo opportuno.
Attraverso questi indicatori è possibile individuare eventuali problemi legati all’interazione uomo-ambiente ed ipotizzare possibili soluzioni.
La valutazione e il monitoraggio di questi indicatori da parte delle imprese, aiuta a definire e calibrare strategie e piani di sviluppo al fine di ridurre le esternalità negative, conseguenza dell’attività imprenditoriale, generate ad esempio dal consumo di risorse, energia, generazione di rifiuti inquinanti ed emissioni di gas ad effetto serra. 

Gli indicatori di sostenibilità ambientale mirano quindi alla riduzione di queste esternalità. Alcuni esempi sono:
  • Quantità di acqua consumata
  • Ciclo di vita del prodotto
  • Materia prima e fonti energetiche utilizzate
  • Carbon Footprint

Certificazioni di sostenibilità ambientale per le imprese

Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato dei progressi in termini di sviluppo sostenibile, che vedono una riduzione del 18% delle emissioni di gas ad effetto serra. Risultato combinato del piano di sostegno promosso dal governo italiano alla green economy e della sospensione delle attività produttive durante la pandemia da Covid-19.

Le misure messe in atto dal governo mirano, attraverso fondi specifici e garanzie pubbliche, a stimolare le imprese ad effettuare investimenti verdi, e a realizzare azioni volte a favorire la decarbonizzazione, la riduzione delle emissioni, l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale.

Nonostante i recenti miglioramenti, l’attuale tasso di riduzione di emissioni è però ancora lontano dall’obiettivo decarbonizzazione previsto dall’UE per il 2050. 

La strada verso la sostenibilità, che le PMI dovrebbero perseguire per migliorare le proprie pratiche e adeguarsi all’andamento di mercato, abbraccia fattori ambientali, sociali e di governance.

Il piano di sostenibilità aziendale definisce la strategia che l’impresa intende seguire in questa direzione. Il monitoraggio dell’efficienza di questi piani, una volta messi in atto, avviene attraverso il Rating ESG, sistema di valutazione che misura la maturità in termini ambientali, sociali e di governance e che comunica all’esterno l'impegno dell’azienda in termini di sostenibilità. 

I progetti e le azioni messe in atto, inoltre, devono rispettare il principio DNSH (Do Not Significant Harm) per poter rientrare tra gli interventi finanziabili mediante RRF (Recovery Fund). 

In ambito ambientale, le certificazioni permettono di verificare, ottica di emissioni di CO2, la sostenibilità ambientale dei processi aziendali e dei beni o servizi realizzati, e aiutano a combattere la pratica del greenwashing, la strategia comunicativa volta a costruire un’immagine positiva ingannevole degli impatti ambientali dell’impresa. 

Tra le principali certificazioni ambientali ci sono:
  • Life Cycle Assessment (LCA): è uno strumento utilizzato per analizzare l’impatto ambientale di un prodotto, o processo produttivo, durante tutte le fasi del suo ciclo di vita, attraverso la misurazione delle risorse impiegate e delle emissioni di CO2 prodotte.
  • Carbon Footprint di Prodotto (CFP): parte dallo studio della Carbon Footprint, che permette di quantificare le emissioni di gas serra dovute ai propri processi e prodotti, analizzando tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto stesso, seguendo gli stessi step dello studio LCA.
  • Carbon Footprint di Organizzazione (CFO): misura e quantifica le emissioni di gas serra, dirette ed indirette, partendo dall’analisi di tutti i processi, all’interno degli stabilimenti produttivi, sia a monte che a valle.
  • Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD): può essere ottenuta a seguito di uno studio di Life Cycle Assessment e la successiva verifica della conformità alla normativa di riferimento da parte di ente terzo. Verifica e definisce quantitativamente il consumo di materie prime e l’impatto ambientale provocato all’interno del Ciclo di Vita di un prodotto o servizio. Porta diversi benefici per l’azienda, quali l’ottimizzazione e miglioramento gli sprechi, e la costruzione di una green identity più solida.
  • ISO 14001: rappresenta lo standard di riferimento per i Sistemi di Gestione Ambientale ed è applicabile imprese di ogni dimensione e settore. Questa norma si applica agli aspetti ambientali che l’impresa reputa di poter tenere sotto controllo e su cui può agire, infatti, fornisce una struttura gestionale per pratiche quali protezione dell’ambiente, prevenzione dell’inquinamento, riduzione del consumo di energia e di risorse. Disporre di una certificazione ISO 14001 costituisce elemento discriminante anche in caso di partecipazione a gare d’appalto.

Procedure di valutazione di sostenibilità ambientale

L’ottenimento di queste certificazioni segue spesso procedure di valutazione standard del livello di sostenibilità aziendale.

Un esempio concreto è la norma UNI/TS 11820. Si tratta di uno standard di valutazione che identifica un set di indicatori per misurare il grado adesione di un'impresa ai criteri di economia circolare. Fornisce un quadro di riferimento completo per la valutazione dell’impatto ambientale delle attività, dei prodotti e dei servizi.

La UNI/TS 11820 segue i principi di valutazione del ciclo di vita (LCA) e tiene in considerazione aspetti come i consumi energetici, le emissioni di gas serra, l’uso delle risorse ambientali, la gestione dei rifiuti. Rappresenta uno strumento utile anche come criterio di valutazione per accedere ad incentivi fiscali e ottenere finanziamenti previsti dai bandi.

Altro esempio concreto è la diagnosi energetica, procedura volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio, di un’attività o di un impianto. Ha l'obiettivo di identificare le inefficienze per poi formulare proposte di ottimizzazione dei consumi e portare così ad un significativo risparmio energetico. 

La Direttiva 2012/27/UE stabilisce l’obbligo di diagnosi energetica quadriennale. Per le aziende certificate ISO 14001 è prevista però una deroga all’obbligo, a condizione che il sistema di gestione preveda lo svolgimento di audit in linea con le linee guide espresse nella normativa UNI CEI EN 16247.

Cosa possiamo fare per te

Nell’ampio scenario della consulenza in materia di ambiente e sostenibilità, il team di Archita Engineering affiancherà la tua azienda nel suo percorso di crescita, in tutte le fasi di realizzazione del piano di sostenibilità ambientale della tua impresa.

Partendo dalle procedure di valutazione della situazione iniziale di sostenibilità della tua impresa, che ti aiuterà a maturare una consapevolezza specifica dei cambiamenti da attuare in ambito di transizione digitale e sostenibile, fino all’ottenimento delle certificazioni.

Intraprendere il percorso di sostenibilità, si tradurrà per la tua impresa nel miglioramento della reputazione aziendale come brand sostenibile all’interno del suo mercato di riferimento, maggiore credibilità ed affidabilità per l’accesso ai finanziamenti previsti da bandi. 

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Foto di Francesco Vigliaturo, direttore tecnico di Archita Engineering.

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